martedì 19 aprile 2011

Lavorare con le mani... usando la testa

Il fatto pubblico: "Poi bisogna parlare ai ragazzi e spiegare loro che una scelta giusta non solo va a vantaggio dell'inserimento nel mondo del lavoro ma contribuisce a rafforzare la loro personalità". Così Dario Di Vico sul Corriere della Sera di oggi, nell'editoriale I ragazzi italiani.

Il fatto privato: "Per mia figlia futura manager voglio l'ingegnere, mica l'elettricista!" Così il grande professionista a proposito del nuovo amore della primogenita, che manager non è diventata e con genero che oggi non è né ingegnere né elettricista. Avrebbe potuto essere l'uno o l'altro, importante era scegliere.

Se la cura fosse l'ascolto? Dei figli e di quello che vogliono essere, di noi stessi e di quello che insegniamo loro, chi ce l'ha. L'ascolto dei numeri che parlano chiaro - nel 2008 in Italia, i potenziali ingressi al lavoro erano di quasi un milione inferiori alle uscite e tra il 2008 e il 2010 gli occupati italiani sono diminuiti del 4% - delle grandi storie di coloro che ci hanno preceduto, Enzo Ferrari e Adriano Olivetti, per esempio.
Non è un caso che l'approfondimento dei due link porti sempre al sito La storia siamo noi, fondamentale trasmissione di Giovanni Minoli, né che entrambi i casi ci ricordino che sì, la storia siamo proprio noi. Se ognuno facesse la propria parte. 

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