martedì 31 maggio 2011

Documentari da ascoltare

Il fatto pubblico: Parte dopodomani l´edizione numero 29 del Bellaria Film Festival Doc. All´interno della manifestazione ci sarà Radiodoc, la prima rassegna dell´audiodocumentario.

Il programma prevede tre incontri: venerdì 3 giugno alle 15.00, sabato 4 giugno alle 10.00 e alle 15.00). 

Durante gli incontri si ascolteranno diversi audiodocumentari presentati dagli autori. Inoltre, durante tutti i giorni del Festival, saranno a disposizione presso la biblioteca comunale di Bellaria alcune postazioni multimediali per l´ascolto individuale in cuffia di una più ampia selezione di documentari.

ll fatto privato: Gatti che litigano, gabbiani che gridano, perfino tartarughe che per accoppiarsi imbarazzano il vicinato: la natura si risveglia e i suoi suoni dovrebbero valere un documentario speciale.

sabato 28 maggio 2011

Storie ad alta voce, gesto della memoria

Il fatto pubblico: Da 2minuti e34'' Michela Murgia dice cos'è l'audiolibro e la lettura ad alta voce, un "gesto della memoria" che ti riporta alle storie della nonna. "Il libro lo chiudi quando vuoi, invece la voce dell'autore ti prende di sorpresa, perché tu quella cosa non l'avresti letta in quel modo, lui sì". E' una relazione in cui non sei tu a decidere, sempre e comunque. Potrebbe sembrare costrizione, invece è quasi liberatorio. Bisogna provare l'esperienza.

Il fatto privato: A costo di sembrare fan della stessa Murgia che ricordo sopra e di cui ho scritto qualche post fa, ancora un video in cui la scrittrice dà risposte sicure e convincenti al giornalista che le chiede se sia ancora necessario parlare di lavoro precario e di call center in particolare. A 4minuti e14''.

Sono le risposte che do anche io, con o senza parole in cuffia: no, non è ancora abbastanza parlare di lavoro, se ci sono ancora vite precarie. La letteratura non serve a niente, per questo può cambiare il mondo. Per questo bisogna continuare a scrivere di lavoro, non un pamphlet, ma un romanzo, finzione e quindi possibilità di smuovere le anime e le piazze, senza essere responsabile delle une e delle altre.

giovedì 26 maggio 2011

Se è un titolo (e due box) a dare senso al lavoro

Il fatto pubblico: In dieci anni l'Italia ha registrato una crescita di 0,2% del Pil. Il dato più basso fra i paesi Ue nello stesso periodo (dati Istat). All'assemblea annuale degli imprenditori all'Auditorium Parco della Musica a Roma il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, rimprovera il governo, cita Max Weber, dice che "quelli alle nostre spalle sono anni perduti".

In dieci anni l'Italia ha sperimentato il lavoro precario e ipotecato il futuro dei giovani. Di fronte a 220 vescovi italiani riuniti a Santa Maria Maggiore a Roma per il Rosario dedicato ai 150 anni dell' unità d'Italia, papa Benedetto XVIl dice che il lavoro intermittente fa male alla persone e alla società e sia la politica sia gli imprenditori devono darsi da fare per cambiare rotta.

Il fatto privato: Non ho potuto fare a meno di notare l'impaginazione di corriere.it che mette i due "fatti pubblici" uno sopra l'altro, e lo ringrazio per questa scorciatoia di senso: sono legati, legatissimi, con la sola differenza di prospettiva e di punto di partenza: il lavoro nel primo caso, le persone nel secondo. E proprio non mi va giù che "quelli alle nostre spalle sono anni perduti", voglio i responsabili ma anche chi ancora mi dà speranza. Mentre loro parlavano di fronte a tanta gente, comunque, noi lavoravamo, spesso soli;-)

mercoledì 25 maggio 2011

Respirare bene, in radio e fuori

Il fatto pubblico: Respirare bene fa bene al cuore. "Con un trattamento di tipo comportamentale come il canto e la respirazione" dice Pietro Amedeo Modesti, docente di medicina interna all’Università di Firenze, "è possibile modificare i riflessi cardiovascolari e potenziare la cura farmacologica per ridurre la pressione".

Il fatto privato: Si chiama Punto Zero, il film di cui ieri, alla presentazione di Parole in cuffia da Rinascita, il signore con le scarpe verdi chiedeva... Un'auto che fugge, un dj che per aiutare il protagonista nell'auto dà indicazioni false ai poliziotti... Non appare come un grande film e penso che non lo vedrò mai, però è grazie a quella domanda e alla piccola ricerca che ho fatto che ho scoperto quanto affascina, in ogni tempo, il racconto della radio, delle sue voci, di chi lì dentro respira bene e permette a noi di sorridere, ridere e ridurre la pressione. Alcuni film sulla radio sono segnalati qui.

sabato 21 maggio 2011

La donna che legge

Il fatto pubblico: Le donne che leggono sono pericolose, era il titolo di un bel libro di Daria Bignardi, che così continuava "perché non si annoiano mai e qualunque cosa accada hanno sempre un via di fuga: se ne infischiano se le fai troppo soffrire perché loro s’innamorano di un altro libro, di un’altra storia, e ti abbandonano."Ovviamente sono pericolose soprattutto per se stesse. Oggi aggiungiamo perché si possono dimenticare, così facendo, di dare la pappa al figlio piccolo o proprio il figlio piccolo possono dimenticare. Eppure questo non avviene. Di solito si legge che sono i padri a scordarsi in auto il bambino e non per colpa di un libro aperto.

Sono lettrici il 53% delle donne contro il 40% degli uomini. Le donne non solo leggono di più, questo si sapeva, ma soprattutto narrativa. E non perché non sappiano leggere saggistica, per esempio, ma perché rispetto ai maschi non hanno paura di lasciarsi andare, perdere il filo, perdere tempo e invece, proprio così facendo, dilatarlo all'infinito e quindi metterci dentro la pappa, l'asilo, i compiti e il libro appunto, non solo quello di scuola del pargolo.

A. Denieka, Donna che legge, 1934
Il fatto privato: Avuto conferma delle mie idee di sempre dalla lettura di Uomini e donne, chi legge di più, di Paolo Di Stefano sul Corriere della Sera di oggi (edizione cartacea) e di ritorno dalla spesa, prendo un cornetto al bar e trovo la simpatica proprietaria impegnata in un'avvincente quanto estemporanea lettura ad alta voce di alcune righe del libro che tiene sul bancone. "Mi crea una bolla in cui immergermi tra un cappuccino e un caffè, il libro", dice. Al di qua del bancone noi ascoltiamo e non ci importa niente del tempo che passa, tanto ce lo sta allungando gratis. Il caffè, invece, quello va bene ristretto.
Non ci importa di mollare la presa, la spesa, di provare a sentire e iniziare così la giornata.

giovedì 19 maggio 2011

Parole in cuffia a Rinascita a Roma

Martedì 24 maggio alle 18.30 Parole in cuffia va in onda da libreria Rinascita, viale Agosta 36 a Roma.
Con me Michele Sorice Antonella Palermo per una chiacchierata su lavoro, passioni, abitudini culturali.

Raffaele Magrone al clarinetto e Laurent Digbeu alla chitarra.
Con letture di Roberto Pagano e Valentina Tomei.
Nella serata il trailer dell'audiodramma.

Aspetto anche te;-)

domenica 15 maggio 2011

C'è chi dice no. E chi ha detto sì

Il fatto pubblico: E' stato presentato ieri al Salone del Libro di Torino il libro Ave Mary di Michela Murgia. L'altro ieri il film Habemus Papam di Nanni Moretti è stato applaudito al Festival di Cannes.

Il fatto privato: A me sembra che ci sia un legame tra questo libro e questo film. E non perché entrambi raccontino figure "di Chiesa", la Madonna e il Papa. No, il legame invece è dato dal racconto di esseri profondamente umani, radicalmente distinguibili in uomo e donna. La prima, nel ritratto di Murgia, assertiva, consapevole, autonoma e il secondo, nel ritratto che ne fa Moretti, fragile, insicuro, non arrendevole al volere divino ma non per questo più forte. Murgia rivendica per Maria, e quindi per qualsiasi donna che possa prenderla come esempio, un ruolo da protagonista. Eppure questa rivendicazione in realtà è la conferma di altre riflessioni già note, forse non da tutti condivise, come quelle di Tonino Bello in Maria donna dei nostri giorni (non è un libro di Chiesa, non fa paura, è scritto benissimo e va bene sia per gli uomini che per le donne;-). Ne esce una donna del nostro tempo, che sia manager o casalinga, che abbia figli o che ancora aspetti l'amore, che sa quando tacere e quando parlare.

Mary posta di fronte alla domanda della vita è più che coraggiosa, si fida del "non temere" dell'angelo, il Papa di Moretti non ce la fa e urla. E allora? Niente, però mi vengono in mente tante donne e tanti uomini che conosco, a volte urlano entrambi e non si arriva mai alla soluzione, che è la condivisione della storia.

venerdì 13 maggio 2011

Quando flessibile è l'orario

Il fatto pubblico: E' meglio. E' meglio che sia l'orario a essere flessibile e non il lavoratore: riduce il turn over, migliora la soddisfazione della persona e non si pensa più a cambiare lavoro.

Note schizzate del laboratorio Giocare con i suoni
di linea verde nicolini.
Illustrazione di Caterina Martusciello
E' quanto emerge da una ricerca pubblicata dalla rivista Social Problems. La riprendo dal post di Maria Teresa Veneziani sul blog del Corriere della Sera La 27ora (scritto anche così, la ventisettesima ora).
Pare che l'orario rigido favorisca lo stress e quello flessibile migliori la produttività, insomma faccia bene al lavoratore/lavoratrice e all'azienda.

Il fatto privato: E allora perché, perfino laddove la flessibilità esiste, resistono ancora sguardi imbarazzati tra i colleghi che la invocano? Perché ci si sente sempre un po' in colpa, se si rispetta il proprio senso del dovere e si esce o si entra da soli, fuori dal gruppo?
Se la presenza è un valore, è una minaccia alla produttività e alla salute del lavoratore il corpo inchiodato alla sedia e la mente altrove. Liberiamo l'intelligenza che fa bene a tutti e insegniamo la responsabilità a chi inventa ancora la scusa del dottore per stendersi al sole. Non ce n'è bisogno.

mercoledì 11 maggio 2011

Come si arreda un suono?

Il fatto pubblico: giovedì 5 maggio è iniziato AngelicA, edizione 2011 del festival internazionale di musica che si tiene a Bologna. Quest'anno collabora anche il contrabbassista Stefano Scodanibbio.
Musica e incontri sulla musica animano il festival che quest'anno compie 21 anni.  AngelicA è anche etichetta discografica. I suoni che produce AngelicA sono "ogni forma di ricerca musicale che si muova in ambiti non convenzionali e che usi con libertà i molteplici materiali offerti dalle diverse tradizioni musicali".

Il fatto privato: Ecco, il virgolettato sopra lo conosco poco, l'ho ripreso dal sito del festival e voglio scoprirlo dal vivo andando a Bologna. Come dire, per me che di musica non mi intendo ma mi affeziono a quello che mi suscita senza sapere cos'è, è un richiamo irresistibile. E il fatto di avere un'amica che abita a Bologna è venuto dopo. Prima di tutto, però, c'è il titolo di Alias (il supplemento settimanale del Manifesto di sabato) per l'articolo che segnala l'evento: "AngelicA, l'arte di arredare il suono". Ecco, per un titolo così io prendo il treno e parto. E non voglio sapere altro.

Il titolo di questo post, invece, è fuorviante: richiama case, architetti e mestieri che non c'entrano, almeno direttamente, con l'evento che segnalo. Lo lascio lo stesso, faccio eco ad Alias;-) non me ne voglia la maestra.

lunedì 9 maggio 2011

La tua voce per ricaricare il cellulare

Il fatto pubblico: Leggo su Corriere della Sera di oggi che un gruppo di scienziati coreani ha realizzato un dispositivo che riesce a produrre energia sfruttando le onde sonore. Per ora è stato possibile convertire suoni di circa 100 decibel - quelli del traffico, per esempio - in energia elettrica. Si spera che anche suoni più bassi come quelli di una comune conversazione possano essere in grado di produrre energia. Il procedimento è spiegato nell'articolo.


Il fatto privato: La voce come fonte di energia alternativa mi intriga. Mi chiedo solo l'energia effettiva prodotta tenga anche conto di raffreddori, mal di gola, allergie o se l'uso di un italiano ineccepibile dia diritto poi a sconti sulle tariffe. Se i chiacchieroni salveranno il mondo o solo le bollette, pubbliche e private.

sabato 7 maggio 2011

Parole in cuffia a Caffè letterario a Roma

Martedì 10 maggio alle 18.00 Parole in cuffia va in onda da Caffè letterario, via Ostiense 95 a Roma.

Con me Ezio Conen, Raffaele Magrone, Laurent Digbeu: parole e musica per un ascolto insieme di storie di lavoro, passioni, radio e call center.
Tutto insieme come nel più tradizionale eppure originale degli audiodrammi.

E' la prima uscita pubblica della produzione 2011, un'anteprima fra amici. Aspetto anche te;-)

venerdì 6 maggio 2011

Se cigola la porta

Il fatto pubblico: "La musica è ciò che si ascolta volontariamente e consapevolmente, qualunque sia la natura dei suoni". Qualche tempo fa, a casa di un'amica a Manhattan, uscendo ho notato il cigolio di una porta. "Devo oliarla, è un rumore insopportabile!!", mi disse quasi per scusarsi.
"No, è stupendo", le risposi. E mi misi a muovere la porta come se suonassi un violino". Chi parla è Christopher DeLaurenti, musicista di Seattle attento ai suoni del mondo.
Qualche tempo dopo, l'amica lo chiamò per comunicargli che non avrebbe più oliato la porta. "Il rumore le ricordava me, e preferiva tenerlo. Lo scopo di ogni composizione è quello di suscitare emozioni del genere in un ascoltatore!"
(tratto da Tombino blues, di Luca Liguoro, su "Ventiquattro" del Sole24 Ore, settembre 2008).

Il fatto privato: La mia porta continua a cigolare. Tuttavia, non mi sembra un violino. Aspetto che Christopher DeLaurenti passi di qui.

giovedì 5 maggio 2011

Paesaggi sonori, a Firenze e non solo

Il fatto pubblico: Dal 20 al 22 maggio prossimi Firenze ospiterà il "Simposio Internazionale sul Paesaggio Sonoro", quinta edizione indetta dal Forum Klanglandschaft (FKL), l'associazione europea che mette insieme persone e istituzioni che si dedicano al paesaggio sonoro e agli spazi acustici. Sono previste relazioni scientifiche, sessioni d'ascolto, installazioni sonore e video. I termini per partecipare, a quanto risulta dal sito, sono scaduti, ma non quelli per chiamare, scrivere, andare a Firenze a vedere di che si tratta e farsi venire qualche bella idea per migliorare la qualità sonora degli ambienti che frequentiamo.

Il fatto privato: Ho registrato la conversazione di una donna russa che parlava al telefono di dichiarazione dei redditi, soldi, tasse, stipendio e tempo libero. Come lo so? Non conosco il russo, ma la parola 730 sì. Ho registrato la voce di quella donna seduta accanto a me sull'autobus, l'ho fatto di nascosto e per questo sono stata felice. Ieri il mio unico paesaggio sonoro, per più di venti minuti non interrotti neanche dalla sirena delle autoambulanze che passavano, è stato il russo economico.

domenica 1 maggio 2011

Oggi è festa

"ll lavoro è un bene dell’uomo – è un bene della sua umanità -, perché mediante il lavoro l’uomo non solo trasforma la natura adattandola alle proprie necessità, ma anche realizza se stesso come uomo ed anzi, in un certo senso, «diventa più uomo»."

Giovanni Paolo II, Enciclica Laborem exercens

Buon primo maggio