venerdì 5 agosto 2011

In questo post c'è un errore. L'errore è il muro

Il fatto pubblico: Sono iniziati i lavori di scavo del fossato che chiuderà i confini della Grecia dalla vicina Turchia. Sarà lungo 120 chilometri, largo 30 metri e profondo sette. Fermerà gli immigrati su una delle rotte più utilizzate per entrare nel Vecchio Continente. Questo nonostante le riserve dell’Unione europa.

Il fatto privato: Il popolo Saharawi è costretto a vivere da più di 30 anni in gran parte confinato in campi profughi a sud dell’Algeria, nel deserto del Sahara, uno dei territori più inospitali del pianeta. Un'altra parte dello stesso popolo vive sotto occupazione del Marocco nel territorio di provenienza, il Sahara Occidentale appunto, ex colonia spagnola che nel nel 1975 ottenne l’indipendenza e che subito dopo veniva invaso dal Marocco e dalla Mauritania. Nel ‘91 Rabat ha tirato su una muraglia fortificata e minata di 2.700 chilometri che separa chi è rimasto nella terra d’origine da coloro che vivono nelle tende e nelle case di tufo del campo profughi.

In questo post c'è un errore: la situazione dei Saharawi non è un fatto privato - se qualcuno facesse qualcosa per realizzare il referendum già stabilito dall'Onu, per esempio - così come la situazione in Grecia e Turchia non è cosa solo pubblica visto che riguarda ciascuna delle persone che migrano o che restano o che lì già vivono. Cioè, sono fatti che vanno rilanciati, discussi e muri e fossati da sempre dividono e fanno male. L'errore è il muro.

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