mercoledì 16 novembre 2011

Tutti a scuola

Il fatto pubblico: Sabato scorso, il 12 novembre, si è svolto nelle 5 province laziali (In)formiamoci, il progetto di orientamento e motivazione rivolto agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori. Hanno organizzato l'evento i ragazzi dell'associazione Rena, a cui avevo già accennato in un precedente post.
In pratica, oltre cento "arenauti" provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero sono andati presso alcune scuole selezionate e hanno condiviso con gli studenti le loro storie personali e professionali, li hanno incoraggiati a scoprire e seguire le loro passioni e si sono proposti come mentori nel percorso di avvicinamento alla scelta universitaria o all’entrata nel mondo del lavoro.

Il fatto privato: Ho partecipato a (In)formiamoci e con alcuni ragazzi sono andata al liceo Righi di Roma. E' stata un'esperienza bella, faticosa, provocatoria: perché quando io ero a scuola ognuno si faceva i fatti propri? Perché al lavoro ognuno continua a farsi i fatti propri? Perché si plaude al presidente della Repubblica Napolitano quando dice che "l'italia deve diventare il più rapidamente possibile un Paese aperto ai giovani, deve offrire opportunità non viziate da favoritismi e creare per il lavoro sistemi assunzione trasparenti" e il giovane che nel frattempo ha messo i capelli bianchi e dice le stesse cose invece dà fastidio? Non è che certe verità passano ancora per ruolo ed età e distanza? Napolitano sta al Quirinale, il trentenne te lo trovi in casa.

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