sabato 30 aprile 2011

Meglio non isolarsi troppo

Il fatto pubblico: Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, DPCM del 5/12/97, in attuazione dell'art. 3, comma 1, lettera e), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, determina i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici e i requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera, al fine di ridurre l'esposizione umana al rumore... In sostanza, fa l'elenco di cosa può essere considerato rumore, le caratteristiche che facciate e pareti dovrebbero avere. Riporta anche formule e tabelle... 
Cerco nel web e scopro che un modo semplice, anche se approssimativo, per farsi un’idea dell’isolamento acustico è come si sente il vociare animato di due persone nella stanza accanto.
Quando l’isolamento acustico è a 35 dB si sente tutto, anche le singole parole, a 40 dB si sente il vociare ma non le singole parole, a 45 dB il vociare, anche se poco e ovattato, si sente ancora, a 50 decibel è rispondente al valore prescritto dal citato decreto, D.P.C.M. 5/12/97.

Il fatto privato: "Facciamo così, una volta a settimana metterai la polo, tutti gli altri giorni la maglietta. Oggi la polo e quindi domani la maglietta, capito?" "Oggi non è domani?"
Il dialogo tra la mamma e il bambino di quattro anni si svolge alle mie spalle, cioè al di là del muro della camera da letto che mi separa dai vicini di appartamento di cui conosco orari, abitudini e quindi anche la naturale avversione del piccolo a indumenti che non siano comodissimi e ovviamente, come ogni bambino sa, già conosciuti e praticati. Come dargli torto?

Ecco, la mia camera non è abbastanza isolata, né per il Decreto del Presidente del Consiglio né per le mie orecchie sensibilissime, e questo l'avevo già scoperto ai tempi della tv sempre accesa della signora al piano di sotto, ma oggi invece va bene così. Come avrei fatto, altrimenti, a prendermi le parole del piccolo saggio che dorme accanto alla mia testa, al di là del muro?

mercoledì 27 aprile 2011

Tutte le donne di Franca

Il fatto pubblico: Roma, san Lorenzo, piazza dei Sanniti. Qui venerdì 15 aprile alcune persone dei comitati per la casa hanno occupato l’ex cinema teatro Palazzo, già sede di sala biliardo e poi Bingo, che secondo la nuova ristrutturazione diventerà un casinò. Come dire, la cultura vien sempre dopo, o forse mai.
Franca Valeri
Qui ieri 26 aprile anche l'attrice Franca Valeri, 91 anni, ha occupato e protestato.

Il fatto privato: non mi facevo tante risate in macchina da non so quanto tempo. Ridevo da sola stamattina e ai guidatori interdetti nelle scatole chiuse accanto alla mia indicavo la radio: dentro la mia c'era quella con la voce della Signorina Snob, della sarta romana pigra, della sora Cesira e di tutte le altre donne a cui la penna e la voce di Franca hanno dato vita nel corso del tempo. Le ho ritrovate nel bel cd Le donne alla radio di Franca Valeri, grafica rigorosamente in bianco e nero, microfoni ad asta in bella vista. Che nostalgia per quei tempi che la protesta di san Lorenzo chiama subito a memoria. Anche se non c'eravamo, o forse sì.

lunedì 25 aprile 2011

Silenzio in sala

Il fatto pubblico: Forse non è un caso che negli ultimi giorni mi sia capitato tra le mani il libro Elogio del silenzio, di Boris Biancheri, che sia stata invitata a una Maratona del silenzio (ci vediamo ad Anghiari a giugno, a Torino non potrò esserci;-(, che, sempre per caso, abbia appena trovato su YouTube il video semplice e bello Nel silenzio e che lei, l'autrice, si chiami come me.

Il fatto privato: Quella sera a teatro l'attore mio amico, nel personaggio dell'esasperato coi rumori, mi pregò di finirla in fretta con la carta della caramella. Grazie a me ricevette il primo applauso a scena aperta, grazie a lui io non sono sprofondata nella poltrona ma mi sono sentita partecipe della messa in scena, convinta che anche nel silenzio della parola si possa fare la propria parte.

venerdì 22 aprile 2011

Se gli uomini non ridono...

Il fatto pubblico: Susanna Malkki, finlandese di 42 anni, sarà la prima donna sul podio della Scala, il 26 aprile, per la prima mondiale di 'Quartett', commissionata al compositore italiano Luca Francesconi.

Il fatto privato: Il simpatico collega non ride alla battuta perché quelle le fa solo lui, è sempre stato così, sul lavoro e a casa, e nessuno gli toglierà il primato. Soprattutto se donna. "Non è una questione personale", mi dice, non ce l'ho con te". Proprio non riesce a vedersi nel ruolo di chi ascolta, vorrei conoscere la moglie. Ma magari la mia battuta è pessima, perché di quell'arte gli uomini hanno più esperienza, le donne sono all'inizio.

mercoledì 20 aprile 2011

Ancora a proposito di lavoro

"Il lavoro è amore rivelato. E se non riuscite a lavorare con amore, ma solo con disgusto, è meglio per voi lasciarlo e, seduti alla porta del tempio, accettare l'elemosina di chi lavora con gioia.
 Poiché se cuocete il pane con indifferenza, voi cuocete un pane amaro, che non potrà sfamare l'uomo del tutto. E se spremete l'uva controvoglia, la vostra riluttanza distillerà veleno nel vino.
E anche se cantate come angeli, ma non amate il canto, renderete l'uomo sordo alle voci del giorno e della notte".


Kahlil Gibran

Parole Sante, mi verrebbe da dire, ma poi mi viene in mente il docufilm di Ascanio Celestini sul call center Atesia realizzato insieme ai lavoratori auto-organizzati. Ma poi quella è un'altra storia, o no?

martedì 19 aprile 2011

Lavorare con le mani... usando la testa

Il fatto pubblico: "Poi bisogna parlare ai ragazzi e spiegare loro che una scelta giusta non solo va a vantaggio dell'inserimento nel mondo del lavoro ma contribuisce a rafforzare la loro personalità". Così Dario Di Vico sul Corriere della Sera di oggi, nell'editoriale I ragazzi italiani.

Il fatto privato: "Per mia figlia futura manager voglio l'ingegnere, mica l'elettricista!" Così il grande professionista a proposito del nuovo amore della primogenita, che manager non è diventata e con genero che oggi non è né ingegnere né elettricista. Avrebbe potuto essere l'uno o l'altro, importante era scegliere.

Se la cura fosse l'ascolto? Dei figli e di quello che vogliono essere, di noi stessi e di quello che insegniamo loro, chi ce l'ha. L'ascolto dei numeri che parlano chiaro - nel 2008 in Italia, i potenziali ingressi al lavoro erano di quasi un milione inferiori alle uscite e tra il 2008 e il 2010 gli occupati italiani sono diminuiti del 4% - delle grandi storie di coloro che ci hanno preceduto, Enzo Ferrari e Adriano Olivetti, per esempio.
Non è un caso che l'approfondimento dei due link porti sempre al sito La storia siamo noi, fondamentale trasmissione di Giovanni Minoli, né che entrambi i casi ci ricordino che sì, la storia siamo proprio noi. Se ognuno facesse la propria parte.