giovedì 16 febbraio 2012

L'aspetto social del lavoro

Il fatto pubblico: Ieri si è svolto alla Sapienza di Roma, Dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale, l'incontro Linkedin, che connessione? L’aspetto social del lavoro, dedicato al rapporto tra social network e lavoro, ai modi per farsi trovare in rete e dare alle aziende la corretta immagine di sé. L'incontro è stato aperto dal prof. Mario Morcellini, moderato dal direttore responsabile della testata freepress Walk on Job Cristina Maccarrone e animato dagli interventi del prof Marco Stancati, di Els van der Water - Talent Acquisition Lead & Hr Business Partner di Microsof -, di Silvia Achilli - Hr Specialist di Capgemini - e dal prof. Carlo Magni - coordinatore scientifico di SOUL-Sistema Orientamento Università Lavoro.
Sintetizzo una riflessione: tempo di vita e tempo di lavoro si intrecciano, Linkedin e Facebook coprono ambiti diversi di rappresentazione di sé ma non in conflitto tra loro, il lavoratore è una persona. E il giovane lavoratore non deve essere sfruttato attraverso stage non retribuiti e non qualificanti.

Secondo la ricerca Recruiting & Social Network curata da Lorenzo Pulici, Hr & Communication Specialist, il 37,5% delle imprese utilizza i social network per il recruitment dei candidati secondo una vera e propria policy aziendale, mentre il 73,6% dichiara di avvalersi degli strumenti "social" per le attività di selezione pur senza seguire una procedura aziendale "ufficiale".

Il fatto privato: Sono tornata a via Salaria 113 dopo parecchi anni, pentita di non frequentarla più per convegni e incontri sempre interessanti, seduta di nuovo dove ascoltavo lezioni di editoria e fantasticavo sul futuro. Ho notato che hanno cambiato disposizione dei banchi, dall'ultima volta. Mi sentivo orgogliosa di quello che ho costruito fino a oggi e avrei voluto raccontarlo al prof Morcellini che stava seduto davanti a me, uguale a tredici anni fa, quando in seduta di laurea ragionavamo sui modelli di comunicazione editoriale di Mondadori ed Einaudi, quando imparavamo a navigare in internet e il cellulare pochi lo possedevano.

Prima dei social media, il lavoro attuale di editor e copy in una grande azienda lo devo al mio progetto personale Raccontolavoro, da cui è nato l'attuale Parole in cuffia;-) al passaparola attorno a quel piccolo ma importante sito dedicato proprio al racconto del lavoro, a una breve e scarna mail in cui mi si chiedeva aiuto per scrivere meglio, tanto, in poco tempo. Sono rimasta.

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