sabato 18 febbraio 2012

Ne vale davvero la pena?

Dentro quel “ne” metteteci tutti i dubbi, i mal di pancia, la faccia stanca, i no che sono sempre più dei sì, le facce degli altri che spesso rinunciano al posto vostro e vi fanno sentire esageratamente diversi. La domanda me la faccio e la risposta non è sempre certa. Se la fanno anche le donne che ho incontrato questa settimana, fino a oggi pomeriggio. Tutte diverse, tutte più o meno stanche, tutte con un occhio verso il sogno che le lascia sempre un po' inquiete, io dico perennemente innamorate, non solo il giorno di san Valentino. Non credo sia una questione puramente femminile, eppure chi parlava era sempre una signora o una ragazza qualunque e importante come tutte noi.

Vale la pena continuare a fare l'attrice, lasciare la città per risparmiare, rischiare di perdere la faccia?

Vale la pena continuare a difendere sul lavoro il proprio mestiere e anche quello degli altri? Ricordarlo a chi lo dimentica, non lo considera, prova a fare il furbo?

Vale la pena fare la pace? Accettare un invito, passare del tempo insieme, uscire di casa, riprendere la macchina, rifare la spesa? Perdonare e ricominciare? Sentire freddo?

Vale la pena incoraggiare i figli a partire? Vale la pena, per la figlia, scegliere l’Australia dove il marito disoccupato troverà lavoro?

Vale la pena continuare a chiedere “come stai”?

Vale la pena combattere per far restare una piazza lo spazio occupato dalle persone e non dalle cose?

Per i sì che dicono queste donne, altrettanti no scartano e restano leggere. Anche se la busta della spesa pesa, se l'invito non arriva, se fa ancora freddo e il lavoro te lo portano via.



 

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