giovedì 1 marzo 2012

Bach dà fastidio ai delinquenti. In metropolitana

Il fatto pubblico: In un ambiente comune, a un'ora inappropriata, percepiamo la bellezza? Per rispondere a questa domanda qualche tempo fa il Washington Post aveva fatto suonare in incognito Bach al violinista Joshua Bell in una stazione della metropolitana di Washington DC. Nessuno dei passanti frettolosi sembrava averci fatto caso.
Oggi forse dobbiamo ricrederci e ridare speranza a Bach, oltreché a Bell. Dopo Londra nel 2003, da circa due settimane alla fermata di Lake Street, nel centro di Minneapolis, negli Usa, si sentono note di musica classica. Il progetto, qui come a Londra, mira a ridurre la criminalità. La sperimentazione londinese, del resto, prova che le azioni criminali nelle stazioni metro che diffondevano musica classica erano scese del 33% ed erano diminuiti anche gli attacchi ai dipendenti della Transport for London. Come mai?

Il fatto privato: I fatti parlano chiaro. Le ipotesi sono anche la maggiore tranquillità e sicurezza in se stessi che la musica classica provoca nei passeggeri della metropolitana, che non appaiono vittime ma persone sicure di sé. Stiamo esagerando? Mettiamo alla prova Bach, e Mozart e Chopin e tutti gli altri anche da noi? Iniziamo dalle stazioni metro periferiche, per cortesia? Li possiamo ascoltare di notte e non solo di giorno? ... Magari insieme al personale della metro? Grazie.

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