martedì 27 marzo 2012

Corrispondente del lavoro globale

Il fatto pubblico: In questi giorni in cui tutti i giornali parlano della riforma del lavoro e più spesso dell'articolo 18, mi sono imbattuta nella riflessione del giornalista del Financial Times John Lloyd a proposito di un tema che mi sta a cuore. Scrive Lloyd: "Abbiamo bisogno di un giornalismo del lavoro. Abbiamo bisogno di specialisti, che scriveranno su temi a livello mondiale, oltre che su quelli nazionali. Che vedano negli enormi spostamenti del lavoro di qualsiasi natura, uno dei grandi drammi del mondo, che richiedono di essere trasformati in narrative giornalistiche".


Il fatto privato: Sì, il tema mi sta a cuore e in questi giorni avrei voluto vedere in tv, accanto ai tecnici di governo, anche altri professori, sociologi per esempio, che potessero inquadrare le questioni del lavoro in contesti più ampi, capaci di mostrarci che il nostro particolare ha a che fare con un bene collettivo e condiviso. Magari saremmo perfino meno preoccupati del presente e del futuro. Ecco, come dice Lloyd, vorremmo corrispondenti del lavoro globale che mettano insieme i pezzi della stessa storia.

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