sabato 10 marzo 2012

Fiori

Questa settimana sono stata senza parole. Non direbbero questo a casa, gli amici e i colleghi, io che parlo sempre, anche quando mangio, anche quando dico agli altri che non si parla col boccone in bocca. Io non posso fare a meno di parlare. Eppure questa settimana qui sul blog sono stata zitta. Non c'è un motivo né una scusa particolare, troppe scritture di lavoro, troppi viaggi in macchina, troppi pensieri ingarbugliati che solo il profumo dei fiori ha per un attimo risolto e lasciato andare. Eh sì, perché questa settimana ho visto donare e ricevere fiori, non solo per l'8 marzo, e spesso da donna a donna, fra amiche e fra colleghe, coinvolgendo i maschietti impacciati, indaffarati, imbarazzati solo a sfiorare la margherita mentre fra sé e sé recitavano il mantra "m'ama, non ama?" Il dubbio è superato, lei si chiede piuttosto "esco adesso e ritiro il pargolo o faccio gli straordinari e mando Alberto?" "Stiro di venerdì o rimando a domenica"? "Ballo per scaricarmi o mi scarico ballando, mi tengo il mal di schiena o scelgo i massaggi con lo stipite della porta?" Insomma, le questioni che ci stanno a cuore sono più banali, non semplici ma complicatissime: un fiore non può risolverle, per questo ce lo regaliamo fra noi, ma basterebbe un gesto che abbia la sua delicatezza e il suo profumo per sciogliere i dubbi, riconciliarci col mondo, ricominciare a parlare o tacere, se è il caso.

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