sabato 23 giugno 2012

La responsabilità delle donne

"Mi prendono in giro perché all'università non mi sono fatta le canne".
"Non risponde più alle email da quando le ho chiesto un colloquio, un incontro".
"Mi guarda male perché sono amica di Massimo e con lui parlo di musica, mare e cucina".
"Canta e ride se sbaglio un Excel, dice che la laurea non serve e dice anche un sacco di parolacce".
"Convoca le riunioni alle 9.30 di sera e qualcuno resta".
"Copia i miei pezzi e ci mette la firma, la sua".
"Dice che la vita è una".

Chi sono queste donne al lavoro che intossicano la vita di chi gli sta vicino?
Questa settimana altre donne e anche uomini mi hanno raccontato un po' di fatti e condizioni spiacevoli vissuti dentro stanze trasparenti, solo quelle, davanti a postazioni multimediali, dietro un bancone di bar, lungo corridoi in cui si fanno le vasche invece di rimanere piantati in attesa.

Non sono problemi di lavoro, ma faccende che riguardano il rispetto della persona. Quasi mai vengono prese di petto e ci si industria sempre nel trovare la strada più diplomatica per mettere fine al supplizio, evitare lo scontro, mantenere il posto, essere accettata dal gruppo, dribblare il mal di pancia, riuscire ad avere relazioni forti dentro e fuori l'ambiente di lavoro... Energie comunque eccessive e sprecate.

Penso sia anche per questo che proprio le donne rinunciano, ancora, a raggiungere posizioni di vertice nei vari posti di lavoro, e non si pensi solo all'azienda: troppe fatiche da sopportare a fronte di incerti successi riconosciuti. E la responsabilità, almeno nei casi rappresentati sopra dalle assurde parole raccolte, tutte vere, è delle stesse donne. Non di quelle che vorrebbero salire, ma di quelle che per invidia, gelosia, insicurezza e ignoranza le lasciano giù, riconoscendo loro però, in questa strategia che invece è una tattica perché gioca in difesa, merito e bravura e peccando quindi di stupidità.


... avete notato il richiamo calcistico, qua e là? Sto seguendo il campionato europeo..;-)




Nessun commento:

Posta un commento