sabato 16 giugno 2012

Mobilità immobile

Non vi sembra un paradosso? Scarichiamo app per divertirci, pagare, essere informati in mobilità, usiamo Twitter per segnalare cosa ci succede in diretta ad amici e famiglia, scattiamo foto senza permessi in metropolitana e registriamo per la strada... Eppure, allo stesso tempo, questo è il tempo in cui ci muoviamo di meno, in cui il piede rimane fermo, in cui ci pensa qualcun altro, proprio il web, a portarci dentro il palmo di mano facce, voci, storie.

Non dovremmo restituire qualcosa di questo rapporto sbilanciato a nostro favore? Come accade talvolta all'amicizia, quando uno dà e l'altro riceve senza ridare, credendo troppo alla parola "gratuità" per poi accorgersi che entrambi hanno sviluppato una forma di dipendenza che blocca e non fa più crescere. Potremmo muoverci finalmente verso chi ci chiama solo su Skype, potremmo anche conoscere davvero  chi racconta la storia più difficile della sua vita. Un'app potrebbe cambiare la vita di una persona e... Ognuno si senta libero di scegliere se e quando fare, stare, disconnettersi e ritrovare pezzi di sé, dirlo al mondo. Semplicemente vivere.

... E poi mobile in italiano è anche l'armadio antico di mia nonna, che nessuno ha più spostato dal 1951.








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