martedì 21 agosto 2012

La mappa sonora di Bologna

Il fatto pubblico: Si può conoscere una città dai suoi suoni: il clacson delle auto nella via più trafficata, la pipì nel bagno della stazione e la monetina lasciata come mancia, i bambini che se ne vanno in gita, sembra di vederli, non solo di sentire le loro voci.

La mappa sonora di un luogo è un paesaggio da ascoltare, "soundscape", e un percorso da scegliere, sia nel momento della produzione sia in quello della fruizione.
Provate ad andare a Bologna e dintorni solo con l'udito, con bolognoise.org 
Io l'ho fatto e mi sono divertita.

Si tratta di un archivio sonoro aperto e in costante costruzione in cui ogni fatto acustico della città può essere registrato, caricato, geolocalizzato. Il sito è realizzato grazie al sostegno del bando della Regione Emilia-Romagna e al lavoro di comunicatori, soundesigner e sviluppatori appassionati di web e di suoni.

Il fatto privato: Scopro la "Bologna che fa rumore/I rumori di Bologna" da un commento al post Semplicemente suoni sul blog Il Mestiere di Scrivere.
Un post che mi fa piacere perché Luisa Carrada cita Parole in cuffia e mi fa scoprire il lavoro di Patrizia Santangeli. Mi fa piacere anche perché mi spinge a continuare i miei progetti, e quindi a non lasciare cadere nemmeno suono, "una bella risposta a Instagram", dice un altro commento al post di Luisa.

Non posso che condividere: portare a casa un suono e una voce è più intimo e dura di più di un'immagine. Lo so, gli amici fotografi non saranno d'accordo, ma io la mia città la voglio ascoltare di più;-)

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