domenica 16 dicembre 2012

Questioni di carattere

Un giorno dopo il consueto appuntamento del sabato, raccolgo qualche riflessione su qualche fatto della settimana che mi riguarda. Potrei sintetizzarla così, lettering vs calligraphy. Più chiaramente, vado in tipografia vs scrivo a mano. Dove tipografia vuol dire usare il computer;-)

Durante un pranzo coi colleghi che sviluppano app, mi trovo a prendere la mano di uno e a darle il giusto verso rispetto al tavolo-scrivania, al vassoio-foglio con gli gnocchi, alla forchetta-penna che impugna affamato. Mi guarda atterrito e mi confessa che non sa scrivere, che non scrive più, a mano. E che, se capita e se deve, usa lo stampatello. Gli fanno eco i colleghi che hanno già mangiato il primo gnocco: non si parla con la bocca piena, non si scrive solo al pc o al mac.

E io vorrei insegnare loro quello che ancora non conosco ma che non ho mai perso: scrivere facile, non solo nel senso, ma prima di tutto nel tratto. Non prima il contenuto, ma di nuovo la forma, la grafia cioè. Così gli appunti dell"informatico evoluto" saranno un corsivo chiaro, facile e ben ritmato, e un regalo a chi li leggerà per poi trasformarli in altro. Così racconto il laboratorio di Monica Dengo Il potenziale creativo della scrittura a mano, a cui ho partecipato lo scorso novembre a Roma e di cui ho parlato qui.

Copertina dell'album del 2000
All that you can't leave behind, U2 

Seconda scena, per un video dedicato all'innovazione mi chiedono quale font sia meglio usare. La risposta non può essere una, bisogna immergersi nello spirito del video, immagini e testi compresi e anche nella voce off che s'è scelto di usare. Si può procedere anche per contrasti: per esempio frizzante la voce off, grave il carattere.
Scegliamo l'Eurostile. Il fatto che l'abbiano scelto  gli U2 prima di noi, per la copertina dell'album All that you can't leave behind del 2000 mi rinfranca: del resto, non si può guardare avanti senza prendere qualcosa da dietro. E' un carattere robusto, solido, tecnico e l'azienda per cui realizziamo il video lo è.

E' stata una scelta difficilissima, sicuramente non perfetta, immersa in tante altre questioni che mi fanno ancora una volta convincere quanto sia necessario l'ascolto del contenuto che esprimiamo per trovargli quella forma che gli consenta di stare bene da solo e con gli altri, un po' come capita a noi nei diversi contesti in cui ci muoviamo, no?

E anche in questo caso la scrittura a mano avrebbe aiutato a trovare l'ispirazione e la font giuste, il vero carattere innovativo;-)




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