sabato 27 aprile 2013

Come intonaco sul tufo

Non so perché ma io amo Napoli, da tanto tempo. Gli odori e le case, i semafori rossi che ti costringono a passare e gli spaghetti col pesce, i segreti del presepe e la vita in piazza, il mare, gli sconosciuti che incontri per strada e che ti parlano, ti osservano, l'accento e la lingua, quelli che ti accolgono.

Se Roma mi appartiene e la scorsa domenica, 21 aprile, ho festeggiato i suoi natali insieme a tutti quelli, tanti, accorsi al Circo Massimo a ricordare la sua nascita e la sua storia, Napoli mi attira, la rispetto, ne cerco lo spirito.

La scorsa settimana me lo sono andato a cercare, lo spirito di Napoli, in una piccola e bella biblioteca comunale che ha ospitato l'incontro con lo scrittore Erri De Luca, che ha parlato della sua città e di come essa appartenga alla sua materia prima, che è il tufo.

"I poteri per noi sono qualcosa di precario, di inconsistente, come intonaco sul tufo. E il tufo stacca, perché è un materiale indipendente".

Scusate per la registrazione non professionale, la traccia audio che somiglia a uno scopino da bagno e i colpi di tosse per una primavera che ci stringe alla gola: tanta è l'urgenza di riascoltare una voce che mi è amica che spero apprezziate il contenuto più che la forma con cui ve lo propongo (e su cui sto lavorando per imparare a fare meglio anche con registrazioni dal vivo;-)

Di Erri De Luca mi sono portata a casa comunque altre parole:-)





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