mercoledì 29 maggio 2013

Fuori Italia

Il fatto pubblico: Se ieri ho pubblicato un post sull'emigrazione dall'Africa verso l'Italia e da qui per la Germania, oggi pubblico un video che punta dritto all'Europa e non solo partendo dall'Italia. Si chiama Emergency Exit e l'ha realizzato Brunella Filì. Non aggiungo altro, è molto bello. 
La parola che torna è responsabilità.

Il fatto privato: La nuova emigrazione non mi va giù, anche se dalle crisi per carattere cerco sempre di scorgere le opportunità. Be', diciamo che allora ci sono tante opportunità in questo periodo storico, e personale, che si vive in Italia:-) Diciamo anche che dobbiamo scegliere come vogliamo vivere, in Italia o fuori Italia. Ho provato a chiudere gli occhi e a sentire i sogni e i mestieri dei ragazzi intervistati, dalla veterinaria al musicista ho sentito soprattutto le rotelle del cervello in funzione anche di notte in tante lingue.

martedì 28 maggio 2013

Realtà e responsabilità

Il fatto pubblico: Per il Ministero dell'Interno tedesco le istituzioni italiane avrebbero dato soldi agli immigrati africani di Libia, Ghana e Togo per farli arrivare ad Amburgo violando così gli accordi europei. Lo riporta oggi un articolo di Corriere.it che riprende un'agenzia della Dpa, l'agenzia di stampa tedesca con sede ad Amburgo.

Noi difendiamo l'Europa è un audio documentario di Roman Herzog del 2009 sull'occupazione politca e la lotta all'immigrazione in Libia. L'autore segue le autorità libiche nella loro lotta all'immigrazione, entra nei campi di detenzione di profughi e migranti in Libia, che per lo più provengono da Ghana e Togo, parla con gli oppositori del regime di Gheddafi, con chi lavora per le organizzazioni umanitarie che si occupano dei profughi, con profughi e migranti.
Cosa ha fatto la Libia per contrastare l´immigrazione, come l'Europa esige?
Cosa chiede la Germania all'Italia oggi?

Il fatto privato: Nei giorni scorsi ho avuto modo di riflettere sulla differenza tra formazione e informazione, tra la velocità non solo di un tweet ma anche di un post in un blog e di una flash news d'agenzia rispetto alla lentezza dell'approfondimento e alla responsabilità di documentare la realtà. L'ho fatto anche in diretta, quella della trasmissione di Radio3 Fahrenheit in cui ero ospite insieme a tanti professionisti dell'informazione e della comunicazione in occasione dei Radio Days a Sasso Marconi.



martedì 21 maggio 2013

Radio Days e i mestieri dell'ascolto

Il fatto pubblico: Si svolgerà dal 23 al 26 maggio a Sasso Marconi (Bologna) l’edizione 2013 dei Radio Days, rassegna di comunicazione in nome della radio dedicata a Guglielmo Marconi, alle sue intuizioni ed esperimenti. Qui per saperne di più e scaricare il programma variegato: dall'evoluzione dei sistemi di accesso alla banda larga in mobilità al ruolo delle radio locali nel terremoto dell'Emilia, dagli incontri su mestieri della comunicazione alla premiazione dei "grandi comunicatori del nostro tempo".

Il fatto privato: Nell’ambito del tema “I mestieri della comunicazione”, l'associazione Audiodoc propone l’intervento L’audio documentarista mestiere dell’ascolto e quindi l’ascolto guidato di alcuni dei lavori che usano il suono come mezzo specifico di narrazione della realtà. Per saperne di più cliccate qui;-)



sabato 18 maggio 2013

I sogni non sono sempre d'oro, però...

Mi piacerebbe raccontare in audio i sogni che ultimamente accompagnano le mie notti. Non sono sogni d'oro e la colonna sonora potrebbe essere questa, Stravinsky.

Sono sogni da cui stamattina il campanello mi ha svegliato ma io non ho fatto in tempo a vedere e capire chi fosse, sparito chi ha disturbato il mio sonno e al tempo stesso m'ha salvato dai miei incubi.
Dunque... forse è la stessa mano quella che interrompe un sogno e quella che ci tira fuori da una realtà, pure se onirica, per farci vivere la nostra vita. Non rovina, salva. Non guasta la festa per sempre ma rimette ordine alle cose. Vorrei riuscire a vedere in questo modo tutti quelli che mi sembrano ostacoli alla realizzazione dei miei sogni, appunto. Troppo?

Un'intuizione che volevo condividere, uscendo sempre un po' troppo dai confini del blog. Ma è sabato, le settimane sono piene piene, il blog l'aggiorno meno di frequente e oggi mi prendo questo spazio di libertà rischiando di sembrare off topic a casa mia.

Di cosa sto parlando, in realtà? Di ogni mancato sì a un progetto, per esempio, per mano di qualcuno che non corrisponde alla nostra volontà. Ma qui arriva l'intuizione di stamattina: approfittare di quella mano sul campanello per aggiustare il tiro, ricominciare il progetto dentro il no ricevuto e non contro di esso, sia un rifiuto d'amore sia un rifiuto di lavoro, rimettendo in azione le risorse interiori. Come i sogni;-)


sabato 11 maggio 2013

La festa della mamma il giorno prima

Alla festa della mamma voglio cambiare nome, l’unico modo per festeggiarla anche io che madre non sono. La chiamo festa della donna in attesa, incinta da ogni tempo, il parto che non coincide con l’uscita ma è perenne concepimento. Pulsione costante, grida. Nessun uomo durerebbe tanto.

Pienezza di vita, tanta acqua, fatica e respiro, tutto prima. Non participio passato, compiuto e quindi perfetto, è ancora ferita quella vita che continua e che resta forma informe.

Qualcuno dice che non è mai pronta e la festa da rimandare, è che le piace preparare, la farina messa a cono sul tavolo della cucina, l'albero di Natale.
Guarda le bambine in biblioteca che il padre chiama ragazze e loro si aggiustano i capelli e toccano la carta, ride al pallone di quel figlio che gli rotola sui piedi e che l’annusa come madre ragazza. Hanno la faccia delle benedizioni, non sente contraddizioni.

La donna in attesa non porta sempre vestiti larghi e la pancia gonfia, anche se ogni bene passa da lì. Con le energie ci cova i sogni, che non si conoscono mai del tutto, imperfetti violenti come radici storte che irrompono nell’asfalto. Chiede solo un tempo per coccolarli, anche se non hanno il fiocco rosa o azzurro che li annuncia, per i segni c’è la sabbia e poi c'è la tomba.
Se il tempo non glielo danno tira giù le lacrime, perché s'è arresa a essere umana e a far uscire ogni giorno qualcosa di sé.

Buona festa della mamma a chi nove mesi non bastano per far nascere un figlio, a chi senza sangue partorisce ogni giorno un'idea, l'intuizione, quel progetto da seguire senza nome, che suona strano. Buona festa a chi riconosce un altro e se lo porta dentro, proprio come una mamma fa ora in ogni tempo.


giovedì 9 maggio 2013

Radio Aut

Il fatto pubblico: 35 anni fa la mafia ammazzò Peppino ImpastatoViveva a Cinisi, Palermo, faceva Radio Aut e viveva a cento passi da quella del suo assassino Tano Badalamenti, come ricorda il titolo del film di Marco Tullio Giordana. La mafia lui non la denunciava soltanto, la derideva, la ridicolizzava, perché l'ignoranza non può comprende competenze comunicative.

Il fatto privato: Pensavo che le bacheche di Facebook dei miei amici oggi fossero invase dai cento passi e tanti altri passi di Peppino, e invece no, solo pochi, sempre gli stessi. Ritrovo Peppino Impastato nel progetto Schermi in classe della Cinemovel Foundation, che dal 2006 con l'associazione Libera organizza Libero Cinema in Libera Terra, festival di cinema itinerante contro le mafie.




sabato 4 maggio 2013

"Felicità è possedere una tessera della biblioteca"

Credo che prendersi del tempo in mezzo alle buste della spesa, alla lavatrice e alle chiacchierate al cellulare pure piacevoli sia sempre un regalo. Stamattina il regalo è stata la sosta alla biblioteca comunale a cui ho richiesto la tessera e il primo libro in prestito.

Ero emozionata e felice come Sally dei Peanuts: "Felicità è possedere una tessera della biblioteca". Felicità è stato anche incontrare tanti bambini che, più avvezzi di me a frequentare il luogo ordinato e colorato, entravano per gustarsi un'ora di lettura tutta per loro. Felicità è stato conoscere la ragazza gentile che mi ha illustrato tutti i servizi della biblioteca, tra cui il prestito interbibliotecario visto che il mio primo libro lì oggi non c'era. Felicità è stato sapere che la biblioteca c'è.

Per un tempo che non è quello dell'orologio sono tornata bambina, la bambina che non sono mai stata, visto che i libri li leggevo poco e solo dentro la mia cameretta, in gran segreto. La lettura pubblica e i luoghi dove trovare la carta che amo ho cominciato a frequentarli da grande, e ogni volta è un grazie a chi si prende cura di loro e di noi.

Mi rimarrà sempre impresso il bambino biondo, occhiali rotondi, che già a cinque anni dice alle impiegate di rimettere l'asciugamano in bagno, perché manca e lui ne ha bisogno come dei libri. Poi ringrazia ed escono, lui e la mamma al seguito.


mercoledì 1 maggio 2013

Buon 1 maggio

Piccione, foto A. Rapone

"La libertà, come principio, non è applicabile in alcuna situazione precedente il momento in cui gli uomini sono diventati capaci di migliorare attraverso la discussione libera e tra uguali".

John Stuart Mill, Saggio sulla libertà