domenica 15 dicembre 2013

Il senso delle parole e quello dei fatti

Be', l'editoriale di Eugenio Scalfari di oggi non potevo non leggerlo, se non altro per il titolo "Un paese che perde il senso delle parole" e poi ero sicura che avrebbe aperto con qualche riferimento alla Bibbia e avrebbe chiuso con l'Europa. Non sono una strega e non leggo spesso quello che scrive Scalfari, ma un po' sì e poi in questi giorni di forconi da qualche parte bisogna pur ricominciare, e la Bibbia e l'Europa sono sempre buone basi per ancorare i propri discorsi, anche se io a volte, per rispetto, lascerei stare entrambe, guarda un po'.

La domanda, anzi le domande sono, perché bisogna ricominciare ogni volta, perché i "forconi" ora, perché non ripartire dallo scontrino fiscale che i negozianti a me non vorrebbero fare? Perché non riesco a trovare sui giornali di oggi la cifra drammatica dei Neet italiani che ho sentito ieri in radio, mi pare il 27% di giovani fino a 34 anni di età che non lavorano né studiano?

Cosa ho capito del movimento dei forconi è l'analisi del giornalista Lee Marshall che condivido, lo scontrino lo esigo e ogni volta inizia il teatrino col negoziante dalla memoria a brevissimo termine, dentro i Neet non c'è nessun amico o familiare che conosca ma non per questo mi sento bene, anzi molto in affanno a vivere in Italia ma anche il resto dell'Europa non mi dà sicurezza, la Bibbia se voglio la leggo per conto mio.

Buona domenica:-)


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