giovedì 1 maggio 2014

Il pic nic dieci anni dopo

Primo maggio, sono andata a un pic nic organizzato da amici di amici. "Imbucata" ai pic nic è più facile che invitata non direttamente a feste o cene a casa: lo spazio e la giornata di festa aiutano a socializzare e prendere un pezzo di salsiccia al volo. E poi lo spirito del pic nic può essere anche questo, aggiungi un posto sul prato e porta il pallone, se il vino non ce l'hai, per il resto sei benvenuta a prescindere.

Era tanto che non partecipavo a un pic nic di una cinquantina di persona, forse dieci anni o anche più. E lo scarto temporale si è fatto subito sentire. Se dieci anni fa si parlava di fidanzati, di genitori che rompono, di primi o secondi lavori, dei ricordi dell'università che qualcuno aveva finito da poco, quest'anno la domanda è stata: "Che ne pensi di Rosa? La confermeranno oppure si deve cercare un altro lavoro? Perché ancora non l'ha trovato?" Tra la grigliata e la chitarra e le partite a pallone s'intende, ma domande e silenzi fioccavano come il polline portato dal vento.

In macchina, poi, la radio commentava una simpatica classifica delle lauree utili e di quelle inutili. Con superficialità si andava dall'inutilità di Lingue, Scienze politiche e Scienze della Comunicazione messe insieme all'utilità di Scienze statistiche per cui i commentatori non sapevano che dire e in cosa consistesse. Ecco, meno male che ora leggo Giovanna Cosenza che riprende il filo dei discorsi e mi spiega Le classifiche ingannevoli sulle lauree “utili” e “inutili”, ossia quanto i dati riportati dal consorzio AlmaLaurea da cui partono classifiche e commenti siano stati trattati, presentati, commentati male.

Del resto, se seguissimo la stessa logica si potrebbero stilare classifiche di trasmissioni radio "utili" e "inutili", di voci da buttare nel cestino e di quelle da tenere ai fini di una corretta informazione e di una giornata, o solo mezz'ora, passata all'ascolto in buona compagnia anziché no.

No, non sono riusciti a rovinarci il pic nic, ma la spensieratezza è sempre più una conquista quotidiana.



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