domenica 18 gennaio 2015

"Chi te l'ha fatto fare?"

"Per me vivere all'estero deve essere una testimonianza di barriere abbattute. E' molto più che il bisogno di ambientarsi, è il desiderio quasi maniacale di capire l'altro, di assorbirne con profondo rispetto il modo di pensare per poi trattenere tutto ciò che di positivo contiene, nella convinzione che non esistono culture migliori di altre e che solo un eclettismo di tutti i lati migliori aprirà la mente dei figli a un futuro senza barriere. Lì trovo l'essenza del mio lavoro, sento l'odore della povertà e della privazione che alimenta come benzina il fuoco che anima la mia passione. La settimana scorsa ho portato Giuliana, Luca e Maddalena per quattro giorni in una zona montagnosa, tra minoranze etniche. Godevo al vedere i miei figli dentro capanne affumicate, a curiosare tra il nulla che costituisce la vita dei poveri".


Carlo Urbani, il primo medico contro la Sars. 

Chissà quante volte gli hanno chiesto, in vita e da morto, "chi te l'ha fatto fare?" Invidio e invito le amiche mamme a far contagiare - sì, proprio contagiare - i figli dalla passione per l'altro, vicino e lontano. Sì, proprio oggi.


venerdì 16 gennaio 2015

Metti la radio in valigia

L'agenzia radiofonica Amisnet ha lanciato il progetto "Una radio in valigia", ossia uno studio mobile itinerante. L'idea è infatti quella di portare la radio lì dove le cose stanno accadendo e raccontarle in diretta insieme alle persone.

Dentro la valigia, ma anche sacca per la spesa, zaino sulle spalle, ci sono un mixer, i microfoni e le cuffie, il telefono da studio, un kit solare. Già, perché come ogni pezzo dello studio radiofonico mobile sarà fatto con materiale di riciclo, tutti i pezzi saranno collegati a un pannello solare con relativo sistema elettrico per l'autosufficienza energetica.

Bando alle difficoltà logistiche e organizzative, la radio in valigia è un esperimento di giornalismo partecipato, di documentazione in corso di svolgimento, di luoghi immersi in quelli reali ma che pure li superano. Ma per farla occorrono soldi, per questo è stata lanciata su produzionidalbasso.com la campagna di crowfunding.

Insieme al video di presentazione qui ci sono i perché e i per come del progetto, nato dalle esperienze internazionali dell'agenzia in zone del mondo in cui la radio si fa e si porta in strada e ricordando due fatti del passato più o meno recente: "Nel 1944 fu un carrello legato ad una bicicletta a trasportare la radio mobile utilizzata dal cronista Amerigo Gomez per raccontare dal vivo la Liberazione di Firenze dal nazifascismo. Nel 2010, a seguito del devastante terremoto ad Haiti, la rete di informazione e comunicazione con le popolazioni colpite dalla catastrofe fu ripristinata anche grazie alle speciali unità radiofoniche inviate dall'Olanda e dotate di pannelli solari".