sabato 8 agosto 2015

Compiti per le vacanze 2

"Un'altra cosa che mi è appena tornata in mente. Una volta, in quel cinema, Jane ha fatto una cosa che per poco non mi lasciava secco. Stavano dando il cinegiornale o qualcosa del genere, e tutt'a un tratto mi sono sentito una mano sulla nuca, ed era la mano di Jane. Che cosa buffa, quella. Voglio dire, lei era giovanissima e via discorrendo, e se vedete una ragazza che mette la mano sulla nuca di qualcuno, sono sempre quasi tutte sui venticinque o i trent'anni, e di solito lo fanno ai loro mariti o ai loro bambini - io per esempio lo faccio alla mia sorellina Phoebe, ogni tanto. Ma se lo fa una ragazza giovanissima eccetera eccetera, è così carino che rischi di restarci secco".

Il giovane Holden non è il libro della mia giovinezza né quello che mi è piaciuto di più di J.D. Salinger, eppure io alla pagina 94 del libro nella collana "Gli Struzzi" ristampato nel 1999 feci una linguetta che mi ricorderà sempre su cosa mi bloccai. Cioè su quel gesto così naturale eppure sconvolgente per Holden giovane, così semplice eppure fuori età. Sarei mai stata in grado di rifarlo e di provarlo fuori pagina? Da adulta ci sono riuscita e lo sento ogni volta più vero, "così carino da restarci secca": la letteratura ha anticipato l'emozione quotidiana per chi mi sta a cuore.

libri, righe di testo, pagine aperte -
da Adnkronos sugli ebook, 22 luglio 2015
Ed ecco altri compiti per le vacanze di questa calda estate. Dopo la scelta di registrare, possiamo riaprire un vecchio libro e riscoprire cosa ci era piaciuto di più, le righe che abbiamo cercato di tirare fuori e far vivere, quelle per cui abbiamo fatto linguette, usato penne o matite senza aver paura di sporcare o far male ma amando il testo a tal punto da volerlo portare fuori nella vita con noi.

Vale per i libri di carta - Il giovane Holden che ho ripreso in mano costava addirittura 25.000 lire, un atto di fiducia a partire dalla copertina bianca -, sugli ebook non posso dire nulla.




mercoledì 5 agosto 2015

Si fa presto a dire smart working

Buffo che in questa calda estate in molti dal fresco degli uffici con l'aria condizionata mi inviino link ad articoli, post e commenti sul tema smart working. Sono amici, amici di amici, conoscenti e contatti vari che chiedono una possibilità diversa, in fondo quella di stare con la sabbia o coi ghiaccioli ai piedi, vicino ai bambini che hanno finito anche il centro estivo, evitando di aspettare o salire sui mezzi pubblici che s'inceppano per arrivare al lavoro.

Lo smart working può anche iniziare con la gestione dei luoghi dentro l'azienda, riorganizzando gli spazi oltre la scrivania personale e l'open space di scrivanie personali, con buona pace di chi si porta pianta, biscotti e foto dei figli per tutti. 
Per quanto riguarda la gestione del tempo, si può già ampliare la flessibilità oraria in entrata e uscita, dando e chiedendo più fiducia e senso di responsabilità.

Per convincere i più riottosi, lavoratori o aziende, qualche numero: fare smart woking porta a un recupero di efficienza per una media del 20% con punte fino al 50%, secondo l’osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano. Sul come e perché, due degli ultimi kink ricevuti, uno su alcuni casi concreti, un altro sulla ricerca Regus con 44.000 interviste effettuate a manager e professionisti in tutto il mondo.

Per ascoltare anche più di una storia, questo il link all'audio documentario Smart working. Contro il logorio della vita moderna che ho realizzato quest'anno per Rai Radio 3.