sabato 3 ottobre 2015

#tempodelledonne, tempo da vivere insieme


Mi perdo nel sito e leggendo i tweet dell'iniziativa Il tempo delle donne, che il Corriere della Sera dedica a tutte le donne, appunto, fino a domenica 4 ottobre a Milano alla Triennale. Il tema è la maternità, ma mica solo la pancia e l'attesa, i bambini e i genitori: dentro c'è tanto e ogni piega di essere donna, uomo, giovane o nonna, bambino che si racconta, insomma umano alle prese con le faccende fondamentali della vita insieme ad altri umani e non tutti dello stesso quartiere ma dell'intero mondo.

Poche altre volte ho sentito la voglia di partire subito, a prescindere, senza organizzazione. Invece avrei dovuto organizzarmi prima e sistemare in tempo lavoro, affetti, impicci e imprevisti.

E' anche questo il tempo delle donne, quello tutto minuscolo, che si rimpiange un po' per averlo lasciato andare prima di tenerlo in mano per bene e averci fatto qualcosa. Allora scrivo un post nel mio blog, dopo diverse settimane dall'ultimo in cui raccontavo di una donna vista al cinema, Anna nel film Per amor vostro di Giuseppe Gaudino.

il colpo di vento fa saltare i piani. La foto è felice
Non è un caso che ieri la manifestazione avesse in programma Conflitti, di Francesca Isola, "spettacolo teatrale a una voce sul conflitto di ognuna di noi con il tempo". E mentre accadeva questo, a Roma io vivevo il mio conflitto tra una riunione saltata, il traffico impossibile per lo sciopero dei mezzi pubblici, una visita medica da donna a donna. Che buffo quando dalla stessa stanza da cui ero uscita è spuntata fuori una faccina tale e quale alla donna in camice bianco, pimpante e incurante dei conflitti da grande, come quello della mamma che non era riuscita a organizzarsi altrimenti per lasciarla da nonni, baby sitter, scuola, amichetti.

Comunque, a scanso di equivoci, il tempo delle donne è un punto della situazione e una raccolta continua di "storie, idee, azioni per partecipare al cambiamento", coinvolge i figli e anche chi non ce li ha, riguarda gli uomini e si apre a tutte le generazioni. M'invita a riconoscere quanto sia prezioso il contributo che diamo tutte e tutti al tempo che passiamo insieme e quanto dobbiamo fare di più ma senza ansie, solo per il gusto di stare e offrire, quindi ricevere, la nostra piccolissima bellissima parte.

Parole in cuffia, ascolto di noi nella mattina di sabato al mercato, in palestra, nel letto col gatto, insieme al marito, ad allattare, per strada senza meta con qualche sogno in testa. Dal parrucchiere per dargli forma. Buona giornata.












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